Il piffero - Pifferi e Tamburi Arnad - AO

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Il piffero

Gli strumenti



Il piffero canavesano deriva dal 'fifre' francese, essendone anche la traduzione più immediata. In inglese 'fife', era in uso nell'esercito in epoca napoleonica, assunto a simbolo e centro musicale del Carnevale eporediese (da Eporedia, nome latino di Ivrea), ha sicuramente avuto anche un impiego popolare come strumento a sé, nell'esecuzione di danze e pifferate per le feste che accompagnavano i cicli agrari contadini, così come le ricorrenze sacre e profane, esistono cenni e testimonianze a tale riguardo in ogni epoca ed in diverse zone geografiche italiane ed europee.

Il primo piffero

Nel nostro gruppo attuale, il "primo Piffero", ha il compito di lanciare gli attacchi delle varie marcie. In parole povare il primo piffero ha il compito di incominciare tutte le canzoni e di dirigere il gruppo durante le sfilate ed esibizioni.


Ma come fanno i pifferi a suonare i puntini???

La così detta "musica a pallini" del piffero.
Si tratta di un metodo per fissare su carta la successione delle note di cui si compone ciascun brano del repertorio dei pifferi, indicando le "posizioni", ovvero i fori dello strumento che di volta in volta devono essere aperti o chiusi: i "pallini" segnano i fori che devono essere aperti, quelli chiusi non sono indicati, le note vanno lette dall'alto in basso per ogni colonna riferita al brano di cui compare il titolo di fianco a sinistra. Questo metodo appartiene alla tradizione di molte generazioni di suonatori eporediesi e corrisponde al sistema di intavolatura in uso sin dal Rinascimento per indicare le note per mezzo di segni relativi ai movimenti delle dita sulla tastiera di un liuto o di un organo o di altri strumenti. I "pallini" segnalano le altezze ma non le durate nè i valori ritmici, per cui non è possibile suonare se non si conosce già a memoria la linea melodica. Si tratta pertanto di un espediente mnemotecnico, utile per l'apprendimento entro un sistema di tradizione orale della competenza dei musicisti e del loro stesso repertorio: l'apprendimento delle due cose in realtà coincide in un unico processo, per cui si impara a suonare nel momento in cui si imparano i brani del repertorio.


 
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